Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/194

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196 — 399. Pressione ed urto, qualcosa di indicibilmente tardo, deri- vato, non originario. Esso presuppone già qualcosa, che può tener insieme, premere e urtare! ma perchè stava insieme? 400. Contro l'atomo fisico. — Per comprendere il mondo, lo dobbiamo calcolare, misurare : per poterlo calcolare, dobbiamo avere cause permanenti; perchè non troviamo nella realtà tali cause co- stanti, ce le figuriamo — cogli atomi. Questa è l'origine dell'ato- mistica. La oalcolabilità del mondo, la possibilità di tutto il divenire d'e- sprimersi in formule — è veramente un « comprenderlo »? Che cosa si comprenderebbe in una musica, se tutto che è in essa calcolabile e si può ridurre in formule, fosse calcolato? — E poi le « ca,use co- stanti », le cose, le sostanze, pertanto qualcosa di « incondizionalo; immaginato — che cosa si è raggiunto? 401. « Attrarre » e « respingere » in senso puramente meccanico è una perfetta finzione : una parola. Non possiamo pensare una attra- zione senza intenzione. — La volontà di impadronirsi di una cosa, o di difendersi contro la sua potenza e di respingerla — questo « comprendiamo » : sarebbe un'interpretazione che potremmo usare. In breve: la necessità psicologica di una fede nella causalità viene dall'i m p 0 s s i b i 1 i tà di rappresentare un fatto senza intenzione: con ciò naturalmente nulla è detto circa il vero ed il falso! (giustificazione di una tale fede). La fede nelle causae cade colla fede nei fini (contro Spinoza e il suo causalismo). 402. Ci occorrono « unità » per poter calcolare : non è per questo da ammettersi che vi s i a n o tali unità, .\bbiamo tolto a prestito il con- cetto di unità dal nostro concetto " io », il nostro piij vecchio articolo di fede. So non ci consideriamo delle unità, non avremmo formato il concetto di " cosa ». Ora, abbastanza tardi, siamo grandemente per- suasi, che il nostro concetto-io dà garanzia di una reale unità. Dob- biamo quindi, per mantenere teoricamente il mondo meccanico, fare sempre là clausola, in quanto lo formiamo con due finzioni : il con- cetto di moto (preso dal nostro linguaggio sensibile) e il concetto - 1