Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/195

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97 - di atomo (uguale unita, procedendo dalla nostra « esperienza » psi- chica) : — essa ha come suo presupposto un pregiudizio sensi- bile e un pregiudizio psicologico. La meccanica formula dei fenomeni successivi, e ancora solo se- mioticamente, in mezzi di espressione sensibili e psicologici (che ogni azione è movimento, che, dove è movimento, q u al c o s a è stato mosso) : essa non tocca la forza primitiva. Il mondo meccanico è immaginato così, come l'occhio e il tatto se lo rappresentano (come « mosso »), — e in modo da poter essere calcolato, — in modo che le unità originarie siano immaginate come « cose » (atomi) di cui l'azione rimane costante ( — Trasferi- mento del falso concetto di soggetto al concetto di atomo). E' quindi fenomenale: la mescolanza di concelti di numero, di cosa (soggetto), di attività (distinzioni di causa e di azione), di mo- vimento (occhio e tatto) : abbiamo qui sempre i nostri occhi, 'a no slra psicologia. Su eliminiamo queste aggiunte, non restano più cose, uin ']i!antità dinamiche, in un rapporto di tensione rispetto a tutte le altre nuantità dinamiche : ìa natura del]e quali consiste nel loro rapporto con le altre quantità, nel loro agire sopra di queste. La volontà di potenza non un essere, non un divenire, ma un pathos — è il fatto più elementare, dal quale procede solo un divenire, un agire.... 403. Il concetto trionfante di « f o r z a » col quale i nostri fisici hanno creato Dio e il mondo, non abbisogna di compimento : gli deve essere attribuita una interna volontà, che io indico come «t volontà di potenza», cioè come un desiderio insaziabile di dimostrazione di potenza; o applicazione, esercizio di potenza, come sforzo creativo, eoe. I fisici non possono liberare i loro principii dair« azione a di- stanza »; e nemmeno da una forza di repulsione (o di attrazione). Ma ciò non serve; si devono comprendere tutti i movimenti, tutti i « fenomeni », tutte le « leggi » solo come sintomi di un divenire i n t e r i o r e e servirsi a questo fine della analogia coll'uomo. E' pos- sibile all'animale di trarre tutti i suoi impulsi dalla volontà di po- tenza; e così si devono trarre tutte le funzioni dalla vita organica da questa unica sorgente. 404. La nostra conoscenza è divenuta scientifica via via che si potè applicare il numero e la misura. Bisognerebbe cercare se non fo^e