Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/201

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- — e :1 secondo ancor più del primo — sono necessità per ogni vi- vente: — l'egoismo aggressivo e quello difensivo non sono oggetto di scelta o, anzi, della « volontà libera », ma la fatalità della vita stessa. E' poi qui indifferente che si traiti di im individuo o di un corpo vivente, di una « società » che tende al futuro. Il diritto di punizione (o di difesa sociale) è in fondo fissato solo per un malin- teso circa la parola «diritto»: un diritto è acquistato mediante convenzione, — ma il difendersi e il tutelarsi non ha per base un contratto. Un popolo dovrebbe almeno con eguale buon senso con- trassegnare come diritto, — diritto di accrescimento, ecc. — il suo bisogno di conquista, la sua voglia di potere, sia per mezzo delle armi, sia col commercio, col traffico, e la colonizzazione. Una so- cietà che, definitivamente e secondo il suo istinto respinge la guerra e la conquista è in decadenza : essa è pronta per la demo- crazia e il governo dei bottegai... Nella maggior parte dei casi cer- tamente le assicurazioni di pace sono semplici narcotici. I fisiologi dovrebbero riflettere prima di porre la « tendenza alla conservazione » come una tendenza fondamentale in un es- sere organico. Innanzi tutto qualcosa di vivente vuole dare sfogo alla sua forza : la « conservazione » è solo una delle conseguenze di ciò. — In guardia innanzi ai superflui principi teologici! E ad essi appartiene l'intero concetto di « tendenza alla conservazione ». 422. « Il valore della vita ». — La vita è un caso particolare; si deve giustificare tutta l'esistenza e non soltanto la vita, — il prin- cipio giustificatore è tale, da spiegare anche la vita. La vita è solo mezzo per qualcosa : è l'espressione di forme di accrescimento della potenza. 423. Non si può derivare l'attività infima ed originaria del proto- plasma da una volontà di conservazione di sè, poiché esso prende in sè in modo insensato più di quanto la conservazione richieda: e innanzi tutto non « si conserva » con ciò, ma si spezza... La ten- denza che qui domina, deve appunto spiegare questo non vo- lersi conservare: « fame » è già una interpretazione se- - 2