Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/200

Da Wikisource.

I - 202 — 2. La natura organica. M7. Una molteplicità di forze, collegate mediante un processo co- mune di nutrizione, si chiama « vita ». A questo processo nutrì tivo come mezzo della sua possibilità, appartiene tutto il cosi detto sentire, rappresentare, pensare, cioè: 1) una opposizione contro tutte le altre forze; 2) una costrizione di esse secondo forma e ritmo; 3) una valutazione in rapporto alla aggregazione o separazione. AÌ8. Il vincolo deirinorga,nico coll'organico deve consistere nella re- pulsione che ogni atomo di forza esercita. « Vita » si potrebbe de- finire come una forma duratura di processi di affermazioni di forza, dove i diversi competitori ingrandiscono per loro conto dise- gualmente. In quanto vi è una opposizione anche nell'obbedire : alla potenza individuale non si è affatto rinunciato. Così vi è nel comando una confessione che la potenza assoluta nell'avversario non è vinta, incorporata, dissolta. « Ubbidire » e « comandare » sono forme di lotta. 419. L'uomo si pensa presente al sopravvenire degli organismi : che cosa è stato percepito in questo processo con occhi e tatto? Che cosa si può mettere in cifre? Quali regole si mostrano nei movi- menti? Dunque: l'uomo vuol assegnare a sè tutto il divenire come un divenire per l'occhio e per il tatto, quindi come movimenti : vuole trovare formule, per semplificare la straordinaria quantità di queste esperienze. Riduzione di tutto il divenire all'uomo senziente e al matematico. Si tratta di un inventario delle esperienze uma- ne: posto che l'uomo 0 piuttosto l'occhio umano ei mez- zi d'intendimento, siano stati l'eterno testimonio di tutte le cose. 420. Appartiene al concetto del vivente, che debba crescere, — che estenda la sua potenza e quindi ammetta in sè forze straniere. Si discorre, nell'annebbiamento prodotto dal narcotico morale, di un diritto dell'individuo di difendersi; in egual senso si dovrebbe anche parlare del suo diritto di offendere: poiché entrambi - 203