Pagina:Nietzsche - La volontà di potenza, 1922.djvu/59

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- (Critica: ogni atto perfetto è proprio incosciente e quindi non più voluto : la coscienza esprime uno stato personale imperfetto e spesso morboso. La perfezione personale condizio- nata dalla volontà, come coscienza, come ragione ron dialettica, è una caricatura, una specie di autocontraddizione.... II grado della coscienza rende già impossibile la perfezione.... F'orma della teatralità). 115. Critica dei sentimenti di valore soggettivi. — La coscienza. .Anticamente si faceva questo ragionamento: la co- scienza riprova questa azione, dunque quest'azione è riprovevole. Di fatto la coscienza riprova un'azions perchè è stata riprovata da molto tempo. Essa non fa che ripetere; non crea nessun valore. Ciò che in- dusse anticamente a riprovare certe azioni non è stata la coscienza; ma il giudizio (o il pregiudizio) riguardo alle conseguenze di quelle azioni. L'approvazione della coscienza, il sentimento di benessere che produce « la pace con se stessi » fanno parte dello stesso ordine del piacere di un artista dinanzi alla sua opera — essi non dimostrano proprio niente.... Il contento di sè è tanto poco una misura, per va- lutare quello a cui si riferisce, quanto poco può essere un argomento opposto, contro il valore di una cosa, la mancanza della contentezza. Noi siamo ben lungi dal saperne abbastanza per poter valutare la misura delle nostre azioni : ci manca per questo la possibilità di pren- dere un punto di vista oggettivo : anche quando noi riproviamo una azione non siamo giudici, ma parte.... I nobili sentimenti che accom- pagnano le azioni non provano nulla intorno al valore di esse: mal- grado uno slato di elevazione molto patetico un artista può dare alla luce una cosa meschina. Sarebbe meglio dire che queste eccitazioni sono ingannatrici : esse distolgono il nostro sguardo, e la nostra forza dallo spirito critico, dalla precauzione, dal sospetto di commettere una sciocchezza, ci rendono stupidi. 116. Siamo gli eredi di duemila anni di vivisezione della coscienza e di autocrocifìssione : in questo è da riconoscere il nostro più lungo esercizio, la nostra maestria, forse, e in ogni caso la nostra raffina- tezza; abbiamo congiunto strettamente le tendenze naturali colla cat- tiva coscienza. Si potrebbe tentare una prova opposta, e cioè di im- parentare con la cattiva coscienza le tendenze non naturali, e con -