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Pagina:Nodier - Racconti Fantastici, 1890.djvu/18

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18 del fantastico in letteratura


Sarebbe però una vera ingiustizia negare al grande secolo la sola palma che sia mancata a’ suoi trionfi tanto strombazzati, e benchè esso l’abbia oltraggiosamente rifiutata l’avvenire, più giusto, gliela decreterà forse in compenso della gloria abortita di Chapelain e delle ammirazioni un po’ svaporate che coronarono un tempo il sonetto di Voiture, il triolet1 di Ranchin e il madrigale di Sainte-Aulaire, mesta produzione, degna di far epoca nelle più belle epoche letterarie, questo capolavoro ingenuo per natura e per immaginazione che sarà per lungo tempo ancora l’attrattiva de’ nostri discendenti e che sopravviverà senza alcun dubbio con Molière, La-Fontaine e qualche bella scena di Corneille, a tutti i monumenti del regno di Luigi XIV, questo libro senza modello che le imitazioni più felici hanno mostrato per sempre inimitabile sono i Racconti delle Fate di Perrault. La composizione non è esattamente conforme alle regole di Aristotele e lo stile poco figurato, ch’io sappia, non ha offerto ai compilatori delle nostre rettoriche molti ricchi esempi di descrizioni, d’amplificazioni, di metafore e di prosopopee; si avrebbe anche da sudar un po’, e lo dico a vergogna de’ nostri dizionari, per trovare in questi ampi archivi della nostra lingua degli indizi certi su alcune locuzioni insolite che, almeno per gli stranieri, vi attendono ancora le cure dell’etimologista e del commentatore. Non nego che ve n’ha molte come: Tirez la cordelette et la bobinette cherra che potrebbero dare gravi affanni ai Saumaises futuri; ma gli è certo che i loro innumerevoli lettori le comprendono a meraviglia; ed è chiaro anche che l’autore ha avuto la modesta bonomia di non lavorare per la posterità. Che vivace attrattiva d’altronde nei minimi particolari di queste incantevoli bagattelle! quali verità nei caratteri! che originalità ingegnosa e inattesa nelle peripezie! quale estro franco e penetrante nei dialoghi! Tanto che non dubito d’affermare che finchè vivrà nel nostro emisfero un popolo, una tribù, una borgata, una tenda dove la civiltà trovi rifugio contro le invasioni progressive delle barbarie, sarà discorso alla luce del solitario focolare dell’odissea avventurosa del Petit Poucet, delle vendette coniugali di Barba-Bleu, delle sapienti manovre di Chat Botte: e l’Ulisse, l’Otello, il Figaro dei bambini vivranno lungamente quanto gli altri. Se v’ha qualche cosa da comparare colla perfezione senza macchia di queste epopee in miniatura, se si può apporre qualche idealità ancor più fresca dei fascini innocenti del Chaperon, alle grazie ma-



  1. Genere di lirica usata anticamente in Francia.