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che mi attira verso questo onorevole personaggio. Poichè i miei fratelli m’hanno respinto per disprezzo, non avendo parenti più prossimi del ramarro, voglio vivere con lui, se mi accoglie bene, quand’anche non fossi atto ad altro che fargli tutte le sere una larga lettiera di foglie secche per dormire, a curarlo quando dorme, e a scaldare la sua camera di un fuoco splendente nella cattiva stagione. Il ramarro può invecchiare prima di me, prosegui Xaïloun perchè il ramarro era già fatto e bello quando io era ancor piccino, e mia madre me lo mostrava dicendo: Te’, guarda ramarro! — Io so, se a Dio piace, le cure che si può rendere a un malato e le piccole dolcezze con cui si distraggono.

Peccato che egli sia un po’ orgoglioso!

In verità, il ramarro rispondeva male ai tentativi ordinari di Xaïloun . Al suo avvicinarsi, spariva come un baleno sulla sabbia e non s’arrestava che dietro un monticello o una pietra per volgere poi due occhi scintillanti, che avrebbero fatto invidia ai carbonchi. Xaïloun lo guardava allora rispettoso, dicendogli a mani giunte:

«Ahimè! cugino mio, perchè fuggite davanti a me, vostro amico e vostro compare? lo non chiedo che di seguirvi e servirvi, a preferenza de’ miei fratelli, pei quali vorrei morire, ma che mi paion meno graziosi e meno amabili di voi. Non respingete come essi fecero il vostro fratello Xaïloun, caso abbiate bisogno d’un buon domestico. Ma il ramarro fuggiva sempre e Xaïloun rientrava presso sua madre piangendo perchè suo cugino il ramarro non aveva voluto parlargli. Quel giorno sua madre lo aveva scacciato, percuotendolo con collera e spingendolo per le spalle: — Vattene, miserabile! gli aveva detto; va a raggiungere tuo cugino il ramarro perchè sei indegno d’avere parenti migliori.

Xaïloun aveva obbedito come di solito e cercava suo cugino, il ramarro.

— Oh oh! disse egli giungendo sotto l’albero dai larghi rami, eccone veramente una bella... Mio cugino ramarro s’è addormentato sotto quest’ombra al confluente di tutte le sorgenti; benchè questo non sia nelle sue abitudini. — Una bella occasione, più che mai di ragionare d’affari con lui al suo svegliarsi.

— Ma che diavolo custodisce là, che ne vuol fare di tutti questi piccoli nonnulla di piombo giallo? che li abbia preparati per abbellire i suoi abiti? Forse egli si sposa. Parola da Xaïloun, vi sono degli imbroglioni anche ai mercati dei ramarri, poichè questo ferraccio è molto grossolano a vederlo, non vi è pur una delle squame della vecchia giacca di mio cugino, che non valga mille volte di più. Aspetterò tuttavia che mi dica il suo parere, s’egli è d’u-