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GIOVANNI PAOLO RECCHI

Giovanni Paolo Recchi, insigne pittore, nacque nel Borgo Vico verso il 1600. Fu allievo ed imitatore del Morazzoni, ed acquistossi fama coi suoi fratelli Gianantonio e Giambattista, principalmente nei dipinti a fresco. Visse lunghissima vita, e lasciò molte opere. Sodezza di stile, forza di colorito, grande cognizione degli scorci, per cui non cede ad alcuno de’ suoi tempi, ne formano il merito più principale. A San Giorgio in Borgo Vico aveva dipinto sul cimiterio un angelo che colla tromba richiamava a vita i morti nel finale giudizio, ed era un lavoro grandioso e lodatissimo, ma ora è scomparso, essendosi sgretolato il muro. Reputatissimo lavoro è una figura di un San Giorgio a cavallo armato, da lui condotto nella tazza della stessa chiesa. Lavorò a Bergamo una Santa Grata che sale in cielo; e nel 1620 dipinse nel refettorio dei frati del Borgo Sant'Agostino una bizzarra cena: l’affresco soffrì pel tremuoto e per l'apertura di una porticella, che vi fecero nascere qualche crepaccio. — Il Recchi dipinse anche l'abside della chiesa, ora profanata, di San Marco in Borgo Vico, ed avevavi molto tempo prima per quelle monache già condotta l’ancona dell’altar maggiore, il martirio delineando del santo Evangelista. Nell'anno 1648, insieme al fratello Giambattista, lavorò nelle cappelle ottava e nona del Santuario di Santa Maria del Monte di Varese; ed in Como finalmente sono bellissimi freschi degli stessi fratelli nella casa un tempo Odescalchi, ora Perlasca, alla piazza de' Liocchi, che rappresentano i ritratti di quattro re di Spagna e di papa Innocenzo XI quando era cardinale. Brunate ha l'abside del coro dipinta dal Recchi.