Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/252

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    rittime di Europa. Imperocchè la metà delle coste italiane gli appartiene, vale a dire una estensione di milleottocento miglia all’incirca, quanto non giran forse i lidi Francesi. Le sue principali città marittime, siccome Napoli, Palermo, Messina hanno una grande popolazione; e i lati opposti del Mediterraneo e dell’Adriatico sono sì poco lontani, che una gran parte de’ cittadini Napolitani è presso la marina. Oltracciò possediamo noi tutto quanto è necessario alle navali costruzioni, legname, canape, ferro, carbon fossile, ec.
       Furon grandi marini i popoli antichi di queste regioni, e le nostre istorie parlan lungamente e con bel grido delle squadre navali de’ Tarantini, de’ Locresi e de’ Cumani. Anzi la Repubblica Romana ebbe frequenti volle bisogno delle flotte napolitane e reggiane massimamente, per muover contro i suoi nemici. Pure assorbiti noi dall’Impero del mondo, lottando poscia fra le vicende dei due troni d’Occidente e d’Oriente, e de’ barbari del Levante e del Settentrione, perdemmo l’antico splendore anche in marineria. Ma al nascere della Monarchia, fu sapiente consiglio di comandare, che ogni città marittima fabbricasse la sua nave da guerra sotto la direzione di un regio uffiziale. Ed il Re Ruggieri pose all’ordine tante navi, e vide noverarsi cotanti ammiragli, che fra’ sette offici supremi, creò anch’egli il grande ammiraglio; talchè in processo di tempo la nostra marineria ben ebbe a misurarsi con quella dell’Impero d’Oriente, cui tolse Corfù, Tebe, Atene, Corinto; e conquistò Tripoli, Algeri, Tunisi e Malta con Gozzo, liberando eziandio Luigi IX Re di Francia, il quale era caduto prigione nelle mani de’ Saraceni. E sotto Re Guglielmo nell’anno 1153 una nostra flotta di cencinquanta galee e ventiquattro navi di sopraccollo bruciò quella dell’Imperator sopra detto, e si fe’ signora di Negroponte; siccome impadronissi di Durazzo e Tessalonica nel 1176 sotto il comando del Conte Tancredi. Famoso fu a’ tempi di Federico svevo il passaggio navale della nostra armata per togliere a’ Saraceni il Regno di Gerusalemme, e nella guerra del Vespro andò celebrato il nome dell’ammiraglio calabrese Ruggiero di Lauria. Finalmente sappiamo che con quarantatre galee fugava Federico Aragonese Principe di Altamura la flotta veneziana nell’Adriatico, e dopo non guari di tempo opponevasi anch’egli stesso per mare alla invasione di Carlo VIII.