Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/26

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stavan dalla parte occidentale, presso del detto tempio, per unirle alla collina, dove ne stava la città.

La quarta accadde nell’anno 565 per comando di Giu-


    reliquie del celebre teatro napolitano all’Anticaglia, ed in pochi altri rottami di colonne e di marmi sparsi per le vie delle indicate regioni, nonchè le innumerevoli vestigia di antichi edificii ivi per 1e concordi testimonianze de’ patrii scrittori rinvenute, ci attestano ben ampiamente, che in quel sito doveva allora sorgere Napoli. Ma quale fosse poi stato il preciso perimetro della medesima, quale il giro delle mura che la cingevano, questo è ciò che non si può in tutte le sue parti con egual certezza determinare. Ciò non pertanto i nostri scrittori da alcuni avanzi di antiche muraglie han tentato in qualche modo d’investigarlo, ed il Lettieri, che fu il primo ad occuparsi di una tal ricerca, nel seguente modo cerca di definire l’antico ricinto. Principia da Portareale, cioè vicino il Gesù nuovo, donde per Porta Donnorso o sia San Pietro a Maiella, tira alla Porta di Costantinopoli, e poi voltando verso levante pel Monistero di Santa Maria del Gesù, Santa Sofia, Castel Capuano, e Chiesa della Maddalena gira per Saprammuro a Forcella, pel vico de’ Taralli e Fondaco dello colonne, e per sotto S. Agostino; di là dalla parte del mare segue il circuito delle mura per la Fontana de’ serpi, per sotto le case dei Cuomo ora Monistero di S. Severo al Pendino, per li Ferri vecchi e per sotto S. Severino; indi include nel ricinto della città l’alto del Gesù vecchio e di S. Giovan Maggiore, giunge sino a S. Maria la nuova, e in ultimo dalla parte di ponente, voltando per Montoliveto, ed includendo il palazzo Gravina, va a raggiungere il punto, donde è partito al Gesù nuovo. Alquanto diversa è la circoscrizione dell’accuratissimo Fabio Giordano. Egli incomincia il suo giro dalla Chiesa di S. Agnello a capo di Napoli, donde per il Monastero di S. Andrea delle Monache, pel palagio del Principe di Conca, ora S. Antioniello, e pel Convento di S. Domenico, và all’abolito Monistero di S. Girolamo. Di là per sotto l’Università cingendo, S. Marcellino e S. Severino, giunge ai Ferri vecchi ed alla Zecca, volta indi per S. Agostino tirando verso Sopramuro e la Maddalena, donde, pel Supportico dei Caserti gira a S. Maria Agnone, S. Sofia e