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l’effigie di Partenope, ed un Ape appresso. Si vede an-
Ed indubitatamente il Vesuvio, come dal seguente marmo Capuano:
Iovi
Vesuvio
Sac.
D. D.
Non mancò un’edicola allo stesso Sebeto:
Maevius Eutychius
Aediculam, Restituit Sebetho
Nè vuolsi tacere di quelle Canidie che vivono ancora ne’ canti
d’Orazio: (lib. 5. od. 2.)
Et otiosa credidit Neapolis
Et omne vicinum vulgus.
nè sarà passato in silenzio il criobolìo, nè il taurobolìo, sacrifizi in cui aspergere si faceva il supplicante del sangue della vittima. Dell’immondo rito resta tra noi memoria nel marmo di quel Petronio
Apollodoro, che con la moglie Rufa Volusiana e nel taurobolìo insieme e nel criobolìo s’insanguinarono. E questo Petronio, qual pontefice maggiore ci si annunzia e padre de ’sacri riti, ed uno de’ quindicemviri addetti a’ sacrifizi:
Pontifex, Major
XV. Vir. Sac.
Fac. Pater. Sacrorum
Di alcuni degli accennati tempii parleremo a disteso quando sarem sopra luogo; da ultimo, per non dar noia al lettore, noteremo che, anche in Napoli, con la colluvie delle teurgiche e magiche cerimonie, penetrarono que’ simbolici oggetti che si vedevano nelle case de’ più poveri, come nelle stanze delle matrone,