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42 | parte seconda |
il sacro edifizio è attaccato alla canonica, anch’essa quasi dai fondamenti edificata1; e sul muro di confine s’innalza un modesto campanile, costruito, come dicono, a vela.
Si stende la chiesa internamente trentadue braccia dalla porta principale all’arco della tribuna; e la tribuna si prolunga per altre undici braccia e mezzo. La larghezza è di braccia 13 e mezzo da sodo a sodo, crescendo di un braccio e mezzo ne’ vani delle cappelle. È l’altezza, dal pavimento a tutto il cornicione, braccia 15; al colmo della volta, braccia 24 e soldi 5. Si ascende alla tribuna per due scalini; e da quel piano all’occhio della cupola sono braccia 21 e soldi 18.2
A Torello Niccolai pistoiese devesi il merito dell’architettura e della direzione; in che ebbe a compagno Angiolo Pacchiani di Prato: i lavori in scagliola sono opera di Bernardo Bernardini da Pescia; quelli in stucco furono eseguiti in parte dal medesimo Niccolai, in parte da Vincenzio Buffi fiorentino: e lo scultore Ulisse Cambi modellò il fregio della tribuna sul disegno del professore Antonio Marini. Ai legnami lavorarono artefici di Pistoia e di Prato.