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domani liberi Cittadini di un grande Paese.

Dal quartier generale di Milano,
8 Giugno 1859.


N. XVIII.
Monit. N. 143


Ordine del giorno. – Soldati! Un mese fa, fidando negli sforzi della diplomazia, io sperava ancora la pace, quando d’un tratto l’invasione del Piemonte per opera delle truppe austriache ci chiamò alle armi. Noi non eravamo pronti: mancavano uomini, cavalli, materiali di guerra, approvvigionamenti; e noi, per soccorrere i nostri alleati, dovemmo sboccare, in fretta e a piccole frazioni, al di là delle Alpi, innanzi ad un nemico formidabile, apparecchiato da lungo tempo.

Era grave il pericolo: l’energia della nazione e il vostro coraggio hanno tutto superato. La Francia ha ritrovato le antiche sue virtù, ed unita in un solo scopo ed uno solo sentimento, mostrò essa la potenza de’ suoi mezzi e la forza del suo patriottismo. Sono dieci giorni da che incominciarono le operazioni, e già il territorio piemontese è sgombro dai suoi invasori.

L’esercito alleato diede quattro felici combattimenti e riportò una vittoria decisiva che gli apersero le porte della Lombardia: voi avete posto fuori di combattimento 35,000