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prologo. 85

l’arte del Carducci sono i caratteri dei veristi, nessuno è più verista di me. Ma ognuno vede la verità coi propri occhi ed ha un ideale proprio.

Per esempio, l'ideale della mia donna non è quello che il Vittorelli espose nelle sue anacreontiche; il mio ideale porta un vestito grigio che costa 4,50 al metro.

Il mio ideale della patria non è l'Italia mia melodrammatica, ma un’Italia nella quale sono elettore ed ineleggibile.

Il mio ideale dei bimbi non è quello che si trova nei santini di Francia col suo bravo angelo custode che li cova sotto le ali bianche, ma è invece in due bimbi che mi tirano i capelli quando li prendo in braccio.

Saranno ideali meno sublimi, ma non meno nobili, non meno degni dell’arte, e nell’arte mi pare che ci si possa star bene anche senza frasi fatte, lucidi entusiasmi artificiali, e pudicizie d’uniforme. Il Napoleone tutto nudo che fu modellato dal Canova colla sua brava foglia ideale, non mi pare che debba escludere dall’arte i Napoleoncini del Meissonnier; e la Trasfigurazione, con tutti i suoi apostoli