Pagina:Nova polemica.djvu/57

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prologo. 29

È perchè gli artisti hanno cominciato a capire che il segreto del trionfo sta nel sapersi ispirare all’ambiente in cui si vive, alla verità di oggi non a quella di cinquant’anni addietro.

Hanno capito che in arte bisogna essere del proprio tempo o morire. Poco importa se l’ambiente non è l’ottimo; in quello bisogna vivere. Poco importa se la società non è sana; nel morbo stesso è il segreto della evoluzione, la genesi dell’avvenire. Ogni anello della catena deve essere al suo posto sotto pena di soluzione




    vizi letterari di un secolo, non è sano discorso il tirare le conseguenze dal particolare al generale; nè giustizia il confondere i tristi coi buoni; nè onestà il crederli tutti tristi; nè modestia il tener in pregio unicamente sè stesso. E aggiungeremo, che, nel supposto naufragio universale delle buone lettere, reputarsi il Noè della italiana letteratura, e colla piccola sua famiglia mettersi tutto solo, come il solo innocente, nell’arca di salvazione, e gridar corrotta tutta la immensa generazione degli scrittori, e volerla tutta sommersa, è tal carità, che, non sapendo noi come appellarla, aspetteremo che il pubblico la battezzi ».
    Vincenzo Monti, Appendice al trattato Degli Scrittori del Trecento del Perticari, nella Proposta. L’Alberti prende per epigrafe della sua Polemica novissima l’ultima frase: ma, s’intende, non parla di quel che le sta sopra.