Pagina:Novella di Marabottino Manetti.djvu/13

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di marabottino manetti 7

bolarvelo. Il perchè farete bene guardare el luogo dove sta el cavallo da giente che piglino il malfattore quando verrà per esso; e se voi non avete di chi fidarvi, io vi darò dua valenti garzoni che lo guarderanno; ma vuolsi farli godere acciò che guardino più volentieri. Il prete ordinò una bella ciena per la sera a Tommaso e alli dua garzoni, et postoli alla guardia del cavallo se n’andò a dormire. La notte li giovani, come erano composti, dettono el cavallo al Bodolina e a Piero Tanaldi, li quali ne lo menorono a casa el Bodolina, e dettonlo a guardia a Mona Tessa. La mattina el prete si levò per tempo, e andatone alla stalla trovò li dua giovani, li quali facciendo sembianti d’essere tutti sbigottiti e stupefatti, li dissono che il cavallo era stato loro tolto e non sapeano da chi, e ch’altro che ’l diavolo non poteva averlo portato. Imperò ch’erano stati desti tutta notte et quivi non era entrata altra persona che loro. El prete cominciò a fare le maggiori pazzie del mondo e a piagniere el suo cavallo a lui tanto caro, el quale per lo amore gli portava avea tenuto bene da quindici anni. Et in questo sopragiunse Tommaso, e facciendo vista di volere intendere come la cosa era ita, molto apunto addimandò d’ogni cosa, et dipoi rivoltosi alli dua garzoni, diciendo loro villania che