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NOVELLA QUINTA


Si crede generalmente che Papa Alessandro VI. fosse morto di veleno; ma il caso è per diversi modi narrato. Sonci di quelli che dicono che al Papa fu dato il veleno da un suo cameriere nel modo seguente. Era in Roma uno scrittore apostolico cortigiano antico, uomo da bene, ricco e di buoni costumi. A costui dispiaceva assai la vita di Papa Alessandro, e non aveva altro desiderio se non di sopravvivere a lui; e conoscendolo robusto e di gran complessione, pensò che se non fosse aiutato a morire era per vivere un tempo; e per vedere se poteva venire a questo suo disegno prese pratica stretta con un cameriere del Papa, il quale era spagnuolo, ma molto semplice: ed ogni giorno gli donava qualche cosa, e gli faceva convito, e l’accompagnava per Roma; onde il cameriere pose tanta affezione allo scrittore che non sapeva vivere senza di esso. Essendo costui molto forte innamorato di una vedova milanese, e non trovando corrispondenza in questo amore, lo conferì un giorno allo scrittore richiedendolo d’aiuto e di consiglio. Egli rispose: il consiglio che io ti darei sarebbe che tu ti levassi dalla fantasia