Pagina:Novelle cinesi tolte dal Lung-Tu-Kung-Ngan.djvu/56

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con molto amore; e spesso tenevale lunghi ragionamenti, parlando a lei di quelle donne che nell’antica e nella presente età s’erano rese celebri per la loro bella e magnanima vita. Cun-niang, così chiamavasi la fanciulla, ch’era spedita nell’apprendere, porgeva orecchio alle parole del padre, e ne faceva gran tesoro nella mente. Di quindici anni era giunta a sapere molto bene di lettere, e componeva e recitava poesie con singolare maestria, di modo che gli uomini dei vicini e dei lontani paesi si disputavano l’onore d’averla a sposa.

Un giorno il padre della fanciulla ebbe con un suo parente3 un lungo colloquio, nel quale parlò in questi termini: «La mia figliuola è già da marito4, e coloro che vengono a domandarmela sono senza numero. Io vorrei uno sposo valente e dabbene, che potesse starle alla pari, nè guarderei alla nobiltà di sua stirpe, nè alle sue ricchezze. Ma fra tanti non so decidermi a scegliere, e vorrei avere un vostro consiglio.» — «I nostri antichi, rispose il parente, quando avevano da maritare le loro figliuole, sceglievansi a genero un uomo onesto e saggio, e non badavano punto ch’ei fosse di ricca o di povera famiglia. Egli è qui in città un certo Cin Cang-ce, che ha un figlio per nome Lung, giovane di grande e nobile animo, assiduo allo studio e versato assai negli autori classici5. A dir vero, il poveretto non avrebbe molto a sperare per l’avvenire, s’ei dovesse affidarsi alla fortuna di sua famiglia, che è modesta oltre ogni credere; ma io sono quasi sicuro che, coll’andar del tempo, si farà pei suoi propri meriti una bella fama, e si eleverà al di sopra della sua condizione. Se la proposta vi aggrada, io potrei trattar la bisogna coi parenti di questo giovane, e veder di fare un bel matrimonio con vostra figlia. A me sembra proprio che il cielo gli abbia fatti l’un per l’altro.» — «Ho udito parlare di lui, disse Lieu-sceng, il padre della fanciulla; ma prima di decidermi, voglio sentire il parere di mia moglie, e quel che ne pensa anche mia figlia.» — Qui terminò il colloquio, e i due parenti si separarono, salutandosi cordialmente.

Lieu-sceng, ritornato a casa, andò subito dalla moglie, e le