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40 NOVELLA XXIII.

circostanti si stavano a vedere animandole, ecco che da un lato esce d’improvviso una donnicciuola, la quale correndo e ansando gridava: Oh somma vergogna del nostro sesso! io non so che si dirà di noi a qui in poi, che sulla pubblica via, in presenza delle genti ci bastoniamo come uomini. Sorelle mie, sorelle mie in amore, prossimo mio, non fate, non vi fate svergognare qui pubblicamente; ricordatevi la decenza conveniente alle donne; state quiete, se Dio vi salvi. E con queste pacifiche e morali parole, entrata la filosofessa fra esse, mena all’una sulla guancia una ceffata con quanta palma aperta di mano avea, e in un batter d’occhio ritocca l’altra col dosso della stessa mano, tanto che tutte due quasi ad un tempo sentirono le prudenti parole ed il picchio come tuono e folgore. Il ridere de’ circostanti fu grande, i quali aveano ogni cosa udito e veduto; e le due combattenti rimasero sì attonite, che non sapeano più che dire, mentre che la terza rinvigoriva la sua eloquenza con la mano alzata in atto di rifare il giuoco. Borbottavano le due, senza più saper che dirsi, all’aspetto di una donna così risoluta, la quale, come s’ella lo Statuto fosse stata o anzi la medesima giurisprudenza, incominciò a far loro conoscere che aveano grandemente errato e che si doveano le ire deporre. Anzi stabilì che pel giorno vegnente si dovessero tutte e tre ritrovare ad una determinata ora sotto a quel portico che mette capo sulle Fondamenta de’ Frari, con un orciolo di vino, tre be’ bicchieri e un tovagliuolino di bucato, per soscrivere alla pace e affogare in corpo l’ira. Partironsi le due donne brontolando e ingrognate; ma venuta l’ora dell’altro dì, eccoti l’arrecatrice della pace, ed ecco le altre due in viso rasserenate che non pareano più quelle del giorno innanzi, che, udito prima un breve parlamento della rettorica donna, si diedero a far girare i bicchieri. Vero è che fra’ sorsi e i ciantellini di quando in quando l’una diceva all’altra: Vedi, io non ho nulla contro di te nell’animo mio; e per tal segnale prendi (e baciavala); ma tu