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Pagina:Novissima.djvu/97

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— ... Un morto, che pure è un morto, vuole anche lui la casa; e se è un morto per bene, anche bella la vuole; ed ha ragione: da starci comodo, e di marmo la vuole, e decorata; e se può spendere, la vuole anche con qualche profonda allegoria d’un grande scultore come me, e con una bella lapide latina: HIC JACET... chi fu e chi non fu; e con un bel giardinetto attorno, la vuole, con l’insalatina, e una bella cancellata attorno pei cani e pe...

— M’hai seccato! - urlò, voltandosi tutto acceso in faccia e in sudore, Costantino Pogliani.

Ciro Colli levò la testa dal petto, con la barbetta a punta ridotta ormai, a furia di torcerla, un gancio, e stette un pezzo a guardarlo di sotto al cappelluccio a pan di zucchero che teneva appoggiato sul dorso del naso.

— Asino, -disse poi, placido e con profonda convinzione. - Sto parlando come un nume...

Stava seduto quasi su la schiena, con le gambe lunghe distese, una qua, una là, sul tappetino che il Pogliani aveva già bastonato ben bene e messo in ordine innanzi al canapè.

Sentiva. finirsi lo stomaco Costantino Pogliani nel vederlo sdraiato lì, mentr’egli s’affannava a rassettar lo studio, disponendo i gessi in modo che facessero bella mostra, buttando indietro i bozzettacci ingialliti e polverosi, che erano ritornati sconfitti dai concorsi, portando avanti con precauzione i cavalletti coi lavori che avrebbe potuto mostrare, nascosti ora da pezze bagnate. E sbuffava.

— Insomma, te ne vai, sì o no?

— No.- gli rispose il Colli, come se gli avesse detto sì. E il Pogliani, venendogli innanzi:

— Non mi sedere almeno lì sul pulito, santo Dio! O ti caccio via a pedate?

— Questa sarebbe un’ottima idea, ma inattuabile - gli rispose Ciro Colli senza scomporsi minimamente.

— Come te lo devo dire che aspetto signore, signore, signore...

— Non ci credo.

— Te lo giuro, guarda, ti faccio leggere la lettera che ho ricevuto ieri dal commendator Seralli. Qua, eccola:

«Egregio amico,
L’avverto che domattina, verso le undici»...

— Ah! Sono già le undici?