Pagina:Nuovi poemetti.djvu/111

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i filugelli 95


Alfine ecco si svolgono dal grave
sonno, rifatti. Ed ecco a cento a cento
97li cogli a un ramo, e poni giù soave

in una stuoia il tuo cresciuto armento.


vi


Tre volte tanto brucano foraggio
così cresciuti. Ma tre volte tanto
101verdeggia il gelso al puro sol di maggio.

Due rose aperte tu porrai da un canto.
Sognino nella stanza solitaria
104d’essere in Cina, i bachi, e per incanto

errar sui gelsi tra i color dell’aria!


vii


Dormono... Ebbene: tristo sogno è il loro.
Ma no: vegliano, e sembrano, all’aspetto,
108in doglia grande od a crudel lavoro.

Non vedi come il torvo capo eretto
per tutto un giorno dondolano stanchi?
111Póntano i piè’ di dietro, alzano il petto,

e di sè stessi escono puri e bianchi.