Pagina:Nuovi poemetti.djvu/120

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104 la mietitura



ii


E biondo al vento mormorava il grano.
Fiorivano le snelle spadacciole
19tra i gambi gialli; e non sapean, che in vano.

C’era un bisbiglio come di parole.
E l’intendea la lodola che in tanto
22aveva lì la giovinetta prole.

Tardi avea fatto il nido, lì da un canto.
Oh! ella amava il sole più che il nido!
25Chi sa? voleva far lassù, col canto!

Or sui piccini udiva già lo strido
della falciola; e li ammonìa di stare
28accovacciati senza dare un grido.

Diceva: — Chiotte, contro terra, o care!
che non si muova un bruscolo, uno stelo!
31V’ho fatte color terra: altro non pare,

così, che terra, o nate per il cielo! —


iii


E il grano al vento strepitava; e disse
il padre al figlio: “Mieteremo. Vedi:
35verdino è, sì, ma non vorrei patisse.