Pagina:Nuovi poemetti.djvu/161

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LA PIADA3


i


Il vento come un mostro ebbro mugliare
udii notturno. Errava non veduto
3tra i monti, e poi s’urtava al casolare

piccolo, ed in un lungo ululo acuto
fuggiva ai boschi, e poi tornava ancora
6più ebbro, con suoi gridi aspri di muto.

L’udii tutta la notte, ed all’aurora,
non più. Dormii. Sognai, su la mattina,
9che la pace scendeva a chi lavora.

Or vedo: scende. Scende: era divina
l’anima. Il cielo tutto a terra cade
12col bianco polverìo d’una rovina.

Non un’orma. Vanite anche le strade.
La terra è tutto un solo mare a onde
15bianche, di porche ov’erano le biade.