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250 | LE ODI DI PINDARO |
troppo oltre la mèta — è uscito troppo dall’argomento. Ora ci torna, ed enumera altre vittorie della famiglia di Senofonte.
L’ode si chiude con la esortazione a uscire dal pelago alla riva — a finire il canto.
Il verso 13 ricorda il pariniano: No, sí bei don del cielo, no non celar garzone: Parini conosceva il suo Pindaro. Di sapore foscoliano è invece la conclusione dei mito (96): in Olimpo accolgono la fiera gli aviti presepî di Giove.
Senofonte aveva fatto voto ad Afrodite di consacrarle, qualora vincesse in Olimpia, cinquanta etère. Per la offerta e la dedica di queste etère Pindaro compose un «encomio» (o «scolio») di cui rimangono vaghissimi frammenti (« Encomî, III).