Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/148

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PER DINIDE D’EGINA

VINCITORE NELLO STADIO A NEMEA


I


Strofe

Gioventú, degli ambrosî diletti di Cípride aralda celeste,
tu su le ciglia dei giovani, tu de le vergini hai sede:
questo con mani tu guidi dolcissime: quello con mani
crudeli e fatali.
Pur giova, in ogni opera impresa, mai lungi dal segno prefisso
non volgere il piede; ed il termine godere dei validi amori.


Antistrofe

Come quei che, ministri dei doni soavi di Cípride, il talamo
cinser di Giove e di Egina. Frutto fu il sire d’Enóna,
mano gagliarda, consiglio profondo. Bramarono molti
venirgli al cospetto:
il fior degli eroi che abitavano le terre d’intorno, spontanei,
non già per invito, volevano d’Eàco piegarsi all’arbitrio;


Epodo

e quanti in Atene rupestre schieravano eserciti
giungeano, e da Sparta i Pelòpidi.