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256 LE ODI DI PINDARO



IN ONORE D’AGASICLE


Strofe I

· · · · · · · · · · ·
Il Nume che ambiguo favella,

qui giunse, ai Tebani
recando la grazia immortale.

Antistrofe I

Presto, succintomi il peplo,
e un fulgido ramo d’alloro
nelle mie tenere mani
recando, la casa d’Eòlade
famosa, nell’inno
dirò, del tuo figlio Pagònda.

Epodo I

Florida il capo virgineo
di serti, cantando
al suono dei flauti di loto,
emulerò coi miei carmi
delle Sirene l’incanto,

Strofe II

quello che i rapidi spiri
accheta di Zèfiro, e quando
sotto la possa del nembo
precipita Bòrea tutto orrido,
e tutta sconvolge
la furia del mare precipite.

Mancano l’antistrofe II e l’epodo II.