Pagina:Odi e inni.djvu/146

Da Wikisource.
120 inni


Sì: ma fu certo rombo di scogliere,
crollo di rupi, urlo di vento, affanno
18d’ancor lontane, pure in via, bufere,

il mare, il cielo, o navichier normanno:


ii


non era Andrèe. Centauro alla cui corsa
la nube è fango e il vano vento è suolo,
22egli volava verso la Grande Orsa.

E l’alche prima videro il suo volo;
poi più nessuno; sì che al fin non c’era
25che il suo gran cuore che battea sul polo.

Però ch’ei giunse al lembo della sera,
e su l’immoto culmine polare
28stette, come su rupe aquila nera.

Ardea la stella pendula del mare,
lampada eterna, sopra la sua testa,
31e pareva nell’alta ombra oscillare.

Vide in suo cuore fissi egli, da questa
onda e da quella d’ogni mar selvaggio,
34di tra la calma, di tra la tempesta,