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160 odissea

Che si moveano strepitando, e i passi
Senza posa allungavano, portando120
Le vesti, e la fanciulla, e non lei sola,
Quando ai fianchi di lei sedean le ancelle.
     Tosto che fur dell’argentino fiume
Alla pura corrente, ed ai lavacri
Di viva ridondanti acqua perenne,125
Da cui macchia non è, che non si terga,
Sciolsero i muli, e al vorticoso fiume,
Il verde a morsecchiar cibo soave
Del mele al pari, li mandaro in riva.
Poscia dal cocchio su le braccia i drappi130
Recavansi, e gittavanli nell’onda,
Che nereggiava tutta; e in larghe fosse
Gïanli con presto piè pestando a prova.
Purgati, e netti d’ogni lor bruttura,
L’uno appo l’altro gli stendean sul lido,135
Là dove le pietruzze il mar poliva.
Ciò fatto, si bagnò ciascuna, e s’unse,
E poi del fiume pasteggiâr sul margo:
Mentre d’alto co’ raggi aureolucenti
Gli stesi drappi rasciugava il Sole.140
Ma, spento della mensa ogni desio,
Una palla godean trattar per gioco,
Deposti prima dalla testa i veli;