Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/182

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libro sesto 167

Su via, di cibo, e di bevanda il nuovo
Ospite soccorrete; e pria d’un bagno295
Colà nel fiume, ove non puote il vento.
     Le compagne ristéro, ed a vicenda
Si rincoraro; e, come avea d’Alcinoo
La figlia ingiunto, sotto un bel frascato
Menaro Ulisse, e accanto a lui le vesti300
Poser, tunica, e manto, e la rinchiusa
Nell’ampolla dell’òr liquida oliva:
Quindi ad entrar col piè nella corrente
Lo inanimiro. Ma l’eroe: Fanciulle,
Appartarvi da me non vi sia grave,305
Finchè io questa salsuggine marina
Mi terga io stesso, e del salubre m’unga
Dell’oliva licor, conforto ignoto
Da lungo tempo alle mie membra. Io certo
Non laverommi nel cospetto vostro:310
Chè tra voi starmi non ardisco ignudo.
     Trasser le ancelle indietro, ed a Nausíca
Ciò riportaro. Ei dalle membra il sozzo
Nettunio sal, che gl’incrostò le larghe
Spalle, ed il tergo, si togliea col fiume,315
E la bruttura del feroce mare
Dal capo s’astergea. Ma come tutto
Si fu lavato, ed unto, e di que’ panni