Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/588

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libro vigesimo 207

Coverte a dispiegar; parte le mense
Con le umide a lavar forate spugne,195
E i vasi a ripolire, e i lavorati
Nappi ritondi; ed al profondo fonte
Parte andate per l’acqua, e nel palagio
Recatela di fretta. I Proci molto
Non tarderan: sollecitar li dee200
Questo dì, che festivo a tutti splende.
     Tutti ascoltaro, ed ubbidiro. Venti
Al fonte s’avviâr dalle nere acque:
L’altre gli altri compieano interni uffici.
Vennero i servi degli Achivi, e secche205
Legna con arte dividean; le donne
Venner dal fonte; venne Euméo, guidando
Tre, della mandra fior, nitidi verri,
Che nel vasto cortil pascer lasciava.
Quindi, fermate nel suo Re le ciglia,210
Vecchio, impararo a rispettarti forse,
O, disse, a t’oltraggiar seguon gli Achei?
     Euméo, rispose il Re, piacesse ai Numi
Questa gente punir, che nell’altrui
Magion rei fatti, ingiurïando, pensa,215
E dramma di pudor non serba in petto!
     Così tra lor dicean, quando il caprajo
Co’ più bei della greggia eletti corpi,