Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/650

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libro vigesimosecondo 269

Van con ali spiegate a dar di petto
Nelle pendule reti, ove ciascuna595
Trova un letto feral: tali a mirarle
Eran le donne con le teste in fila,
E con avvinto ad ogni collo un laccio,
Di morte infelicissima strumento.
Guizzan co’ piedi alquanto, e più non sono.600
     Telemaco indi, e i due pastori seco,
Nella corte per l’atrio il mal caprajo
Conducean: recideangli orecchie, e nari,
E i genitali, da buttarsi crudi
Ai can voraci, gli svelleano, e i piedi605
Mozzavangli, e le man; tanta fu l’ira.
Punito al fine ogni misfatto, e mani
Con pura onda di fonte, e piè lavati,
Ritorno fer nella magione a Ulisse.
     Questi allor tai parole alla diletta610
Nutrice rivolgea: Portami, o vecchia,
Il zolfo salutifero, ed il fuoco,
Perchè l’albergo vaporare io possa.
E Penelope a me con le fedeli
Sue donne venga; e tu l’altre per casa615
Femmine tutte a qua venir conforta.
     Ed ella: Figlio mio, quanto dicesti,
Io lodo assai. Ma non vuoi tu, che prima