Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/701

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320 odissea

Ch’era per sè già pronta, e che dall’alte
D’Olimpo cime rapida discese.620
     Ulisse intanto, che con gli altri avea
Sotto il campestre di Laerte tetto
Rinfrancati del cibo omai gli spirti,
Esca, disse, alcun fuori, e attento guardi,
Se alla volta di noi vengon gli Achei.625
     Subitamente uscì di Dolio un figlio,
E su la soglia stette, e non lontani
Scorse i nemici. All’armi! All’armi! ei tosto
Gridò, vicini sono. Ulisse allora,
Ed il figlio sorgeano, e i due pastori,630
E l’armi rivestiano: i sei figliuoli
Rivestianle di Dolio, e poi gli stessi
Dolio, e Laerte. In così picciola oste
Anco i bianchi capei premer dee l’elmo.
Ratto che armati fur, le porte aperte,635
Tutti sboccaro: precedeali Ulisse.
Nè di muover con lor lasciò la figlia
Di Giove, Palla, a Mentore nel corpo
Tutta sembiante, e nella voce. Ulisse
Mirolla, e n’esultava, e volto al figlio,640
Telemaco, dicea, nella battaglia,
Ove l’imbelle si conosce, e il prode,
Deh non disonestar la stirpe nostra,