Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/83

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68 odissea

Si fermò al Sunio, ed il compagno pianse,
E d’esequie onorollo, e di sepolcro.
Poi, rientrato in mare, e al capo eccelso370
Giunto della Maléa, cammin felice
Non gli donò l’onniveggente Giove.
Venti stridenti, e smisurati flutti,
Che ai monti non cedean, contro gli mosse,
E ne disgiunse i legni, e parte a Creta375
Ne spinse là, ’ve albergano i Cidonj
Alle correnti del Giardáno in riva.
Liscia, e pendente sovra il fosco mare
Di Gortina al confin sorge una rupe,
Contro alla cui sinistra, e non da Festo380
Molto lontana punta, Austro i gran flutti
Caccia: li frange un piccoletto sasso.
Là percotendo si fiaccaro i legni,
Scampate l’alme a gran fatica, e sole
Cinque altre navi dall’azzurra prora385
Portò sovra l’Egitto il vento, e l’onda.
Mentre con queste Menelao tra genti
D’altra favella s’aggirava, e forza
Vi raccogliea di vettovaglia, e d’oro,
Tutti ebbe i suoi desir l’iniquo Egisto:390
Agamennóne a tradimento spense,
Soggettossi gli Argivi, ed anni sette