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gabriele d’annunzio 303

sempre la piccola elegante figura dell’ospite mio, ancora biondo e fresco e vigoroso e speranzoso come ai venti anni, e riodo la sua voce acuta, precisa, lenta che si compiace d’accompagnare le care parole lettera per lettera fino all’ultima vocale, come chi ne intende, compiacendosene, tutta l’onnipotenza intellettiva e sonora.



— Che pensi tu della letteratura contemporanea in Italia?

— Penso che sia vano parlare di letteratura contemporanea in Italia perchè noi non potremo avere una letteratura se non quando gli scrittori, essendosi alfine persuasi che tutta l’arte letteraria dipende dalle virtù intime dell’elemento materiale di cui ella si serve, si adopreranno a conoscere e a studiare tali virtù per trarre dalle loro combinazioni e dalle loro convergenze il maggior possibile effetto estetico.