Pagina:Ojetti - L'Italia e la civiltà tedesca, Milano, Ravà, 1915.djvu/13

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riducessero ormai a mal partito gli stessi feudatarii e spesso li obbligassero per vivere ad esercitare la rapina sulle strade maestre del gran traffico europeo. Il qual traffico europeo, dall’oriente e dal mezzogiorno verso il settentrione, passava tutto per le mani della borghesia tedesca. Insomma in Germania la civiltà alla fine del quattrocento era una civiltà pratica e utilitaria, di commerci e di industrie, tutta borghese e cittadina, attiva e godereccia, sensuale e superstiziosa, robusta e spavalda, felice nell’anarchia politica del Sacro Romano Impero che era ormai un impero senza capitali e senza capitale e senza confini definiti, un Sacro Romano Impero che, per ripetere il vecchio epigramma di Voltaire, non era nè sacro nè romano nè impero. Nei Ritratti delle cose di Lamagna dice dei tedeschi il Machiavelli che «non escono danari dal paese loro, sendo contenti di quello che il loro paese produce e nel loro paese sempre entrano e sono portati danari da chi vuole delle loro robe lavorate manualmente di che quasi condiscono tutta Italia... E così si godono questa lor vita e libertà... Costoro, (cioè le Città Franche) sono per essere fredde nella loro libertà anche di acquistare imperio; e quello che non desiderano per loro non si curano che altri lo abbia».

Insomma, nell’ordine politico gl’interessi materiali e particolari soffocavano allora nelle maggiori e più potenti città tedesche ogni interesse generale e ogni grande sforzo collettivo; nell’ordine morale, checché affermino gli storici tedeschi, il lavoro pratico ed utile e l’amore del lucro e del godimento immediato soffocavano ogni sentimento, non dico mistico, ma soltanto gentile e cavalleresco.

E la riprova, al solito, di questi costumi è nelle arti. L’oreficeria più ricca, più frastagliata e più adorna è, delle arti minori, quella più in auge. La pittura dei paesi alemanni è senza carattere nazionale, alla mercè degli influssi più vicini: la scuola di Colonia e quella di Norimberga sotto l’influsso fiammingo; quella di Vestfalia