Pagina:Ojetti - Le vie del peccato.djvu/131

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e, sotto, una corona di capelli neri alti su la fronte: una donna bella ed elegante che doveva essere anche alta e magra. L’ignota, mentre la vettura passava celermente avvolgendo anche la spettatrice in un turbine di polvere bianca, guardò Anna, e Anna chinò gli occhi, e in un attimo si pentì d’essere venuta lì a vedere e a farsi vedere. «Essi hanno capito che io ero lì ad attenderli. Ella mi ha guardato prima il viso, poi l’abito e mi pare... forse non è vero... ma mi pare proprio che abbia sorriso e si sia chinato su lui a interrogarlo... Adesso rideranno.» E li guardò scendere poi che la vettura s’era fermata più giù davanti al villino. Ella era veramente snella ed elegante, almeno un palmo più alta di lei: così allora Anna credette. Entrò di filata nel villino, ne riuscì ridendo forte e parlando al pittore, chiamandolo dentro. — Ebbene? Che fai li incantata? Hai visto? E tu gli avevi dedicato tutto quest’acconciatura straordinaria? Son contento. Imparerai... Anna si era scossa, guardava il marito in grande stupore. Il suo povero abito di percalle aveva preso sole e polvere invano: il marito ne la sgridava, l’ignota le aveva riso sulla faccia, il forestiero la aveva appena vista... Allora solo si