Pagina:Ojetti - Mio figlio ferroviere.djvu/163

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bene suo figlio. Farà carriera. Un bell’esempio, per chi ci crede. Sono tanti ormai a crederci che farà carriera. Anche l’onorevole Bassettini, deputato ferroviere, nostro amato padrone, m’ha raccomandato questa pratica. Tutto fatto, in dieci giorni. Magari i diretti andassero così. Glielo scriva. Bel tipo anche quello. Bravo. Lei da quando è nel partito? — In che partito? — Socialista, centrista, unitario, comunista, massimalista, sindacalista, leninista, scelga lei che io non ci capisco niente. — Lei, caro signore, si sbaglia. Io non sono nè socialista nè comunista. — Bravo, bravo. E che cos’è? Poppolare? – e sulla misteriosa arguzia di quella doppia p strizzava gli occhi ammicando. — Io sono un vecchio liberale, caro signore. E all’età mia non si cambia. — Liberale, lei? E il figlio, comunista? Bravo, bravo. Questa sì, è una gran bella combinazione. — Proprio una combinazione, ma non nel senso che dice lei. E, se è lecito, lei di che partito è? — Anarchico costituzionale, anarchico costituzionale. Che altro vuole che sia, coi tempi che corrono, un povero capufficio alle Ferrovie di Stato? Anarchico costituzionale. Lo sanno tutti; per questo mi sopportano. Devo farmi sopportare ancóra per un anno. Poi la pensione e la pipa: una pipa dopo colazione, una pipa dopo pranzo. Di più non è permesso. Accumulo le