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256 LEIDA.

agli uffizi divini. Trasmise subito il messaggio al predicatore, e questi l’annunziò all’uditorio, che gli rispose con un grido di gioia. Benché tuttavia convalescente, e quantunque l’epidemia infierisse ancora a Leida, Guglielmo volle riveder subito la sua cara e valorosa città; vi accorse: la sua entrata fu un trionfo; il suo aspetto maestoso e sereno rincorò il popolo; le sue parole gli fecero dimenticare tutti i dolori sofferti. Per premiare la città della sua eroica difesa, le lasciò la scelta fra l’esenzione da certe imposte e la fondazione d’una Università. Leida scelse l’Università.


La festa d’inaugurazione dell’Università fu celebrata il 5 febbraio dell’anno 1575 con una processione solenne. Andavano innanzi un drappello di milizia borghese e cinque compagnie di fanteria della guarnigione di Leida, alle quali teneva dietro un carro tirato da quattro cavalli, con su una donna vestita di bianco, che rappresentava l’Evangelo; e intorno al carro i quattro Evangelisti. Seguiva la Giustizia cogli occhi bendati, la bilancia e la clava, montata sur un liocorno, e circondata da Giuliano, Papiniano, Ulpiano e Tribuniano. Alla Giustizia, succedeva la Medicina, a cavallo, con un trattato in una mano e nell’altra una ghirlanda di piante medicinali, e l’accompagnavano i quattro grandi dottori Ippocrate, Galeno, Dioscoride e Teofrasto. Dopo la Medicina, veniva Minerva armata di lancia e di scudo, scortata da quattro cavalieri che rappresentavano Platone, Aristotile,