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IL ZUIDERZEE. 405

Marken è famosa tra le isole del Zuiderzee come Broek tra i villaggi della Nord-Olanda; ma con tutta la sua fama e benchè non disti che un’ora di barca dalla costa, sono pochi gli stranieri, e pochissimi gli Olandesi che vanno a visitarla. Così mi disse il capitano del bastimento accennandomi il faro della piccola isola, e soggiunse che, a suo credere, la ragione della cosa era che qualunque straniero arrivi a Marken, sia anche un Olandese, è seguito dai ragazzi, osservato, fatto oggetto dei discorsi di tutti, come un uomo cascato dalla luna. La descrizione dell’isola spiega questa straordinaria curiosità. È un lembo di terra largo mille, lungo tremila metri, che si staccò dal continente nel secolo decimoterzo, e rimase, ed è oggi ancora, nell’indole, nei costumi, nella vita dei suoi abitanti, tale quale era sei secoli sono. Il suolo dell’isola è poco più alto del mare, e circondato da una piccola diga, che non basta a salvarlo dalle inondazioni. Le case sono fabbricate su otto monticciuoli artificiali, e formano altrettante borgate, una delle quali, — quella che ha la chiesa, — è la capitale, e un’altra l’asilo dei morti. Quando il mare supera le dighe, gli spazi tra monte e monte si cangiano in canali, e gli abitanti vanno da una borgata all’altra colle barche. Le case sono di legno, alcune dipinte, altre incatramate; una sola è di pietra, quella del pastore, dinanzi alla quale si stende un piccolo giardino ombreggiato da quattro grandi alberi, che sono i soli dell’isola. Accanto a questa casa, v’è la chiesa, la