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406 IL ZUIDERZEE.

scuola e l’uffizio municipale. Gli abitanti sono poco più d’un migliaio e vivon tutti della pesca. Fuor che il medico, il pastore e il maestro, tutti sono indigeni; nessun isolano si marita nel continente; nessun continentale si va a stabilire nell’isola. Tutti professano la religione riformata e tutti sanno leggere e scrivere. Nella scuola, che conta più di ducento ragazzi dei due sessi, s’insegna la storia, la geografia e l’aritmetica. La foggia del vestire, che dura inalterata da parecchi secoli, è uguale per tutti, e curiosissima. Gli uomini paiono soldati. Hanno una giacchetta di panno grigio oscuro, ornata di due file di bottoni, che sono per lo più medaglie o monete antiche trasmesse dal padre al figlio. Questa giacchetta entra come una camicia dentro un par di calzoni dello stesso colore, larghissimi intorno alla coscia, e stretti intorno alla gamba, di cui lasciano scoperta quasi tutta la polpa. Un cappello di feltro un berretto di pelo, secondo la stagione; una cravattina rossa, le calze nere, gli zoccoli bianchi o una sorta di scarpe simili a pantofole, completano questo strano costume. Ma è anche più strano il costume delle donne. Portano sul capo un enorme berretto bianco della forma d’una mitra, tutto ornato di trine e di ricami, e legato sotto il mento come un casco. Da questo berretto, che copre completamente le orecchie, escono due lunghe treccie, che dondolano sul seno, e sporge una sorta di visiera di capelli, tagliata in linea retta poco sopra i sopraccigli, la quale nasconde tutta la fronte. La veste si