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FRISIA. 441

sterhuis e suo figlio Frans, l’amabile e profondo filosofo che la signora di Staël chiamava il Platone olandese.

Strada facendo verso Leuwarde, incontrammo parecchi carri di contadini tirati da quei famosi cavalli frisoni, che si dicono i primi trottatori del mondo. Hanno il pelo nero, il collo lungo, la testa piccina e piena di vita. I più belli son quelli allevati nell’isola di Ameland. Resistono meravigliosamente alla fatica; servono insieme al tiro e alle corse, e cosa singolare in un paese dove tutto si muove placidissimamente, i loro flemmatici padroni li fanno andar sempre di trotto serrato, anche per tirare i carri del fieno, e quando non han punto premura di arrivare. Le corse di questi cavalli, che si chiamano le harddraveryen, sono uno spettacolo antico e caratteristico della Frisia. In tutte le piccole città si prepara un’arena divisa in due vie parallele e diritte, sulle quali i cavalli corrono successivamente a due a due, e poi lottano fra loro i vincitori di ciascuna corsa fin che uno li abbia vinti tutti, e questo ottiene il premio. Il popolo accorre in gran folla a questo spettacolo, e l’accompagna con applausi e grida festose, come alle gare dei patinatori.

Arrivando a Leuwarde ebbi il più bello e più inaspettato incontro che potessi immaginare: un corteo nuziale di contadini. Erano più di trenta carrozze, tutte colla cassa della forma d’una conchiglia, altissime, coperte di dorature e di fiorami di-