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Pagina:Omero - L'Odissea (Romagnoli) I.djvu/28

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PREFAZIONE XXIX

non si può udire senza raccapriccio. Eppure, ricondotto alla sua indiscutibile etimologia, risulta innocuo, quasi idillico. In greco, láis significa pietra, trygón tortora: Pietra delle tortore.

È una designazione locale. Ed altre ne offre il poema.

La piú caratteristica è la fonte Artacia, dove i compagni di Ulisse trovano la figlia di Antifate, re dei Lestrigoni. La etimologia che si offre spontanea, che il Bérard accetta senza discussione, e che io credo sostanzialmente accettabile, ci conduce ad árktos orsa. Dunque, la fontana dell’orsa.

Ora, è tuttavia famoso nei nostri mari il Capo dell’Orso, attraverso le Bocche di Bonifacio, a S. E. della punta Parau. Questo promontorio, che già duemila anni fa presentava la sua forma caratteristica1, rende incomparabili servigi alla navigazione. Salendo dai mari del Sud lungo la costa, dal Capo Arancio al Capo dell’Orso, è tutta una serie di promontori ed insenature una uguale all’altra, non distinguibili.

Ma, doppiato il Capo Ferro, ecco l’Orso, che, con la sua sagoma d’una evidenza impressionante, riconoscibile fra mille, guiderà i navigatori venuti dall’Est traverso i meandri e i canali delle Bocche di Bonifacio. E nell’angolo dell’ansa di Parau è appunto una fonte.

Non basta. Nel Porto pozzo, che qui apre alle navi il suo rifugio, c’è uno Scoglio colombo, vicino ad un Columbarium promontorium dei Romani. Il nome deriva dall’abbondanza enorme di uccelli marini, e specialmente di colombi. A chi sia costretto a passar la notte in uno di questi isolotti,

  1. Tolomeo lo chiama Ἄρκτου ἄκρα (III, 3, 4).