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216 vita di alberto pisani

ha ancor baldanza di moversi? — Perdèttcro i denti? mangino tutti la pappa. — Incendi Roma, ma che si cuoca il lor ovo.... E, per disgrazia, il padre d: Aurora — dico disgrazia e di lei e sua propria — apparteneva a costoro. Al doppio egoista di una sediòla ad un posto, il signor Pietro Morelli non èrasi maritato, che a procurarsi una serva e un materasso di botte, nè a\ea messo insieme una figlia se non a prepararsene un’altra, per quando la prima sarebbe andata fuor d’uso. Un tiranno, già, suppone un popol minchione; e il signor Pietro si era ben scelto il «suo pòpolo Imaginate, che la donna di lui — di quelle pòvere ànime, prive di volontà o senza il coraggio di averne, ànime nate ad ingloriosi martìri — curva sotto al triplice peso della fatica, della mala salute e della contìnua ingiuria, usava, a sua maggiore querela, «il s )- spiro»; poi, stracca, frusta, avea, per la paura di contrariare il marito, aspettato e còlto, a riposar tra quat- tr’assi, giusto il momento che la figliola giungesse a imbracciare da sola il sopràbito al babbo. E Aurora, ànima anch’essa tìmida e per natura e abitùdine, avea accettata la successione di mamma, tal quale. Ma di li a poco, il signor padre «o» padrone. pre*o da un mezzo accidente, perdeva le gambe e l’impiego. Cangiò egli allora di tàttica. Il signor Pietro, adesso, avea bisogno di ajuto, e veramente bisogno, per non èsser più in grado di obbligare gli altri a prestargliene; il signor Pietro era vile; credeva, clic del- l’amor della figlia, sebbene, tra noi, potesse stare ni sicuro, ci fosse poco a fidarsi; dunque, dièdesi a fare la vittima, a piàngere, a lamentarsi. E la buonìssana Aurora, la quale a dispetto di ogni rabbuffo e d’ogni broncio di lui, l’avrebbe servito a ginocch’, ora, ch’ei supplicava, pensate ! Sottile sottile era la pensione sua. \urora, vogliosa che nel bicchiere di babbo rosseggiàssene sempre drl buono, saltò su a dire: — Darò lezioni d’inglese. — Il signor Pietro fisolla con dubitoso stupore. — E sai l’inglese.... tu? — disse. — Sì — ella fece timidamente — da un pezzo. Me