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308 GOCCIE D'INCHIOSTRO voce) che la freddezza, la indifferenza, la noja non andavano più in là del viso ne' nostri sposini. Difatti, se noi prendiamo la giovine, l’ànima di lei era travagliala da un contìnuo sbàttito, Cedevano le sue fibre dolcemente sotto le deli- cate sensazioni dell’amorosa natura, il cuore le si cominciava a schiùdere, già una tranquilla contentezza le stillava nelle vene, quand'ecco. lì, pronto ad amareggiarla, a gonfiarle gli occhi.... un gruppo alla gola. La contessa ardeva di fuggire la solitùdine, di abbandonarsi al- l'universale espansione ma.... le mancàvan le forze. Genio volte le sue labbra si èrano agitate a un: mio Alberto! — e cento — sia che l'aggrottate ciglia del conte le mettèsser timore, sia che ripugnasse al carattere suo, piuttosto altero di riconoscere un fallo, il caro nome le si sfogliava in un sussurro che confondèvasi col mùrmure de’ ruscelletti, ed ella — spaurita — si ripiegava in sè stessa come una sensitiva e ringollava amaramente l’intensa voglia. — In- somma, rotte le fila d'oro e di seta di una felicità sin allora inalterata, ella a riappiccarle era o si credeva impotente.

Tuttavolta vi fu un istante che lo sperò. Suo

marito, lui che dal principio della salita procedeva schiacciando senza pietà i gentili fiorelli ne’quali abbattèvasi, premurosamente si era abbassato a cògliere un purpureo ciclamine. Emma si senti bàtter le tempia.... Ben presto al pamporcino, Alberto unì un anemone, poi aggiunse una viola, poi.... evidentemente egli intendeva di porre assieme un mazzetto.

Per chi ?
La contessa sorrise con compiacenza. Non

solo: diè in un balzo di gioia. Inquantochè il conte; dopo di avere stretto con un filo di robusta erba i raccolti fiori, volgevasi come ver-