Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/374

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Illusioni 341 Illusioni. Fui davvero cattivo ! Con quanta fede Pietro mi raccontava la guarigione della sua donna, concessa alle appassionale preghiere di lui ! Ed 10 a ghignare. Chi ini conosce, lo sa : di consueto^ sono in- Irigalo nel dire. Moltissime volte in cui ciò sarebbe stala opera d’oro — parte rispetti umani, parte coniglierìa — Icnni a casa o non potei metter fuori il pezzuolo : ora, al contrario, vero e giusto momento al tacere, la lingua mi si fece di una elasticità senza pari. Natura mia desi à vasi. E lì con una sfornata di ragioni, semplici, evidenti, con una eloquenza tanto pili insinuante quanto meno in ponleficale, mi diedi a scalzare la buona fede eli Pietro. Per leva adoprài la religione medesima, gli mostrài come Dio non esistesse per fare da burattino agli uòmini, e come la prece, non imitile solo, ma fosse un insulto alla divina sapienza. Precisamente, non mi sovviene metàfore quali, quali giri di frase tirai oltre (e le metàfore e i giri, quasi sempre, pigliai! tanlo lo spìrito da non lasciarci intravedere neppure la discutibilità della ragione che vestono) fallo è, che la contraria baracca ne rovinò. Pietro, che sul principio, scopava la stanza e dimenava non persuaso la testa, fermossi, appoggiò (fisàndomi con stupore) 11 mento al bastone della granata ; poi venne a sedermi vicino. «Si ! è vero» disse replicata- mente. Infine ? infine, lisciàndosi i baffi, mormorò : — proprio ! — E uscì rabbujato. Sapete allora che avvenne ? Svampata quella