Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/375

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3J2 GOCCIE D?IN CIII08TR0 prima soddisfazione, la quale sente anche il bimbo, rotto — embriònica analisi — un cocciuto balocco, mi trovai malcontento, anzi arrabbialo di me. Forse, avevo disciolta una dolce illusione; guastatala certo. K che le avèa da sostituire il pòvero uomo? Non toccando de* sogni di gloria, ciati a pochissimi, egli era troppo innanzi in età per (fucili d’amore, troppo indietro nelfabicì e nel- rintcllello per torne a presto da un libro. Io non poteva fuggire dal trovarmelo nella fantasìa, pieno di debili, colla moglie ammalata, con i figliuoli che nicchiàvan di fame e non volòvan dormire* seduto sulla predella di un focolare spento, cercando almeno l’obblìo. Ma il cielo gli s’era chiuso. La sua Madonna non sorrideva gli più. Un’academia alla buona. La mia marsina ha fatto la sua prima comparsa. Dove? Non vi arriveresti in un anno. Ti verrò incontro. Come già sai, il mio padrone di casa mi aveva invitato a sentire un pochello di mùsica, nò io gli aveva dello di nò. Ilicerlo tuttavìa alla prima, mi ero poi risoluto di andarvi, pensando e al modo senza pretesa con cui il maestro mi avèa fatto l’invito e all’aria alla buona, fors’anche troppo alla buona, che spirava la casa. Intravedevo una lieta serata. Qui almeno» — pensavo — «non ci sarà l’uggia de«*li appartamenti dorali». I guanti — sarà un pie- giudizio — ma io ho sempre credulo che i guanti impaccino ogni divertimento.