Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/378

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Una visita al Papa 345 Una visita al Papa. 11 pendolo segnava le ùndici c mezza. E per le dieci dovòa esser la udienza ! Io aveva giù esaurito ogni possìbile passatempo ; aveva presa, come si dice, la consegna del luogo ; fallo cioè conoscenza, non amicizia, con cpialtro araz- zoni che Icnèan ciascuno una parete ; addolì- lomi il collo a mirare il doralo soffitto in cui campeggiava l’arme di Sua Santità, con due immensi cliiavoni più alti a sfondare chc non ad aprire le porle ; gustalo un po’ di tutti i sedili intorno la salaa graditi assài quanto agli ocelli, ma quanto a quell'altro, che, in fatto di sedie, è il migliore dei giùdici, assài poco.... E poi, aveva passalo in rivista i miei compagni d’udienza : poche persone, del resto ; sei o selte pi nera marsina, cravatta bianca e mani sguan- tale, al pari di me e dei servitori da caffè ; due militari dimessi, abbigliati sul gusto dei generali delle marionette ; nel rimanente, mònaci e preli dai visi o birbi o intontiti, i quali però, usi al mestiere dell’ozio, se la passàvano placidamente susurrando fra loro e stabaccando e sputacchiando in certe casseltine leggiadre poste tut- fintorno la sala. Nò a rompere la monotonìa, vi era che l’apparizione intrigata di qualche nuovo invitato o il frettoloso passaggio di qualche pretocchio dal mantellino di seta color violetto. Quand’ecco, la cannonata annunziatrice del mezzodì. Ciascuno si leva di tasca l’oriolo ; dal cronòmetro mìo allo scaldaletto del chierichino ; e chi si mette a montarlo o ad aggiustarne la