Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/55

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24 l’altrieri


Ma, a un tratto, la veggo arrostarsi, Ella arrossa, vacilla j presa da sùbita ambascia, poggia il capo ad un tronco, tossendo violentemente.

Ed io mi rimasi impietrito.... cioè a dire mi sa rèi creduto di pietra se il cuore non mi fosse balzato a strappi. Riavèndomi, le volai a presso.

— 0 Già! — esclamili.

L’ìmpeto era cessato. Ella asciugossi le ciglia, tornò sereno il visi no ed inghiottendo un singulto

— f- niente, ve’, Guido — mormorò.

Oh! sì! niente.... ma intanto suo padre spiegazzava, nervoso, i guanti e più che fumare masticava gli zìgari, buttandone via il mozzicone con rabbia; ma intanto i miei gen tori, guardando la piccolina, parlottavano tra di loro, poi mi raccomandavano di non strapazzarci, di stare in riguardo.... Dunque, niente? ma — in questo — Già viveva, sì può dire, di limatura, s’assottigliava viepiù, traluceva a guisa di ambra Niente, niente! ed essa ingollava 7 O certi cucchìajoni di lìquidi crassi, mucilaginosi, la cui sola veduta impauriva inè non uso clic a spizzichi di santonina, a qualche po’ di magnesia.

Eppure era destino che ii dolore fisico e le pozioni non dovessero, soli, distrùggerla.

Pòvera Lisa! vedetela Ella si dirige alla i»

gabbia del suo caro uccellino, (il quel pàssero delie Canarie che, saltando sullo sportello del palazzotto in vìmini-, usava spiccare dalle labbra stesse di le* il pinocchio; che si gentilmente aliava di ballatoio in ballatojo c sciaguattava nel beverino i pieducei e beccucchiava il suo rottame di zùcchero.... L’amato cip-cip è là, sulla sabbietta, irrigidito, le ali