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Sia buono, sarai felice 15

e, in volto ancor disastrosi e paurosi, dicèssero «la nostra felicità fu la rapita agli altri.»

No, la commozione feroce che invade nel provocare o scorgendo il fraterno martìro, non è gioia, come sollievo non è a cui abbrucia la casa, la vista del pròssimo Ucalegonte in fiamme, o al morente di peste il saper tratto ai cori dell’Orco lui che s’assise al suo letto. Non è dividere il male, è raddoppiare i soffrenti; non è riso, è sogghigno. Vera gioia, ben in contrario, è pace. E se qualcuno di pervertito palato crede pur tuttavìa alla beatitùdine delle malvagità e contìnua in quelle, o perchè si sottràggono esse alla legge o perchè lui si sottrae, io dìcogli solo «o prova anche una volta ad èssere buono! Sarai tale per sempre».

Voi adùnque vedete che per distìnguer le vere dalle voluttà illusorie, io non so infine se non additarvi la strada della coscienza. Coscienza, primissima base, benchè o non avvertita o spesso non confessata, d'ogni ragionamento, e tribunale dei tribunali cui non sfugge un colpèvole, e senza la quale nulla varrèbbero nè le religiose sanzioni nè le civili; coscienza, nostro real Paradiso ed Inferno; coscienza, vita. Oh con qual gioia sentiamo di èssere buoni! oh con qual gioia sentiamo di amare noi stessi nell'amore per gli altri. Inquantochè, ci son atti che non si pòssono fare a chi vuoi, senza farli, in pari tempo e misura, a noi stessi, come il cèder la dritta, come il baciare. Tali, gli atti di carità. Carità è la solissima cosa che sempre e del tutto