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Pagina:Opere (Rapisardi) IV.djvu/418

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414 Poesie religiose


Or sì, or no, per le fredde ombre lanciano
     Un canto, un grido, ahi, non più quel che un dì
Mosse la mente giovinetta, e a’ fulgidi
     16Vaneggiamenti dell’amor l’aprì.

Eppur, se a te mi volga, o sia che un gelido
     Aere t’inceppi, o ti disciolga april,
Santa Natura, in te m’esalto, e all’anima
     20Un fremito mi passa alto e gentil.

Ecco, alla rupe derelitta un tenero
     Verde si avvolge; il rinnovato crin
Piovon su la tersa acqua i giunchi; reduci
     24Cantan gli augelli un lieto inno al mattin.

Son tuo, son tuo, madre infinita: i palpiti
     Dell’immensa tua vita io sento in me;
Sento che al foco della tua grande anima
     28Ardo, mi struggo e mi rinnovo in te.

Che vai, se nelle morte ombre s’inseguano
     Le rosee larve che il pensier creò?
Se, guardiano della notte, l’odio
     32Ghigni alla fossa ove l’amor cavò?